Il tiro al piattello –

Oggi, mentre meditavo sulle qualità della Presenza e del Vuoto, mi ha raggiunto un ricordo di gioventù, intorno ai 14 anni, quando il mio papà, occasionalmente, mi portava con lui su una collina in periferia dove c’era un circolo attrezzato per il tiro al volo, in particolare il tiro al piattello. In generale mi annoiavo lì, non avendo amici coi quali condividere qualcosa, ma ogni tanto papà mi permetteva di sparare a una serie di piattelli, che peraltro sbagliavo per la maggior parte non essendo allenato a quel gioco. Normalmente la mia media era di 3 piattelli su 10… e questo, ovviamente, non mi rendeva soddisfatto di me.

Una volta però c’era in ballo una gara e mio padre mi iscrisse tra i concorrenti. Una bella quanto rara dimostrazione di fiducia che mi stimolò a migliorare gli scarsi risultati  ottenuti fino ad allora; ma come fare?

Anche nelle prove di allenamento precedenti la gara non riuscii a migliorare la media e subentrò in me un senso di rassegnazione; non avrei certo vinto la gara, né probabilmente mi sarei piazzato… ma ormai ero in ballo e valeva quindi almeno divertirmi!

Tutto d’un tratto, lasciata ogni velleità competitiva, mi trovai straordinariamente rilassato e centrato, mentre osservavo come si muovevano gli altri concorrenti e soprattutto le traiettorie che prendevano i piattelli. Notai infatti che il lanciatore seguiva uno schema (lanciando a destra, a sinistra o al centro) che potevo indovinare seguendo la legge delle probabilità (mai studiata prima  peraltro).

Mi accorsi che potevo prevedere le traiettorie dei piattelli lanciati al momento del pull e in questo modo essere assai più veloce nel centrarli nel mirino della doppietta di papà. Per la prima volta feci 7 centri su 10! Avevo invertito la mia media così… quasi senza volerlo… per gioco!

Ecco, quella fu un’esperienza creativa, non competitiva. E’ un po’ come per il tiro con l’arco zen, nel quale non c’è la volontà dell’ego ma tu sei uno con il bersaglio.

A volte otteniamo risultati eccezionali proprio quando abbiamo lasciato ogni desiderio di prevalere, e questo può accadere casualmente, grazie a una combinazione di fattori.

Il vero Lavoro è quello di raggiungere un livello di essere tale che “il risultato” siamo “noi stessi”; non solo casualmente ma in modo permanente o comunque consapevolmente rinnovabile.

Il Segreto è nel Potere, il Potere è dell’Essere.

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Questo è un link al tiro al piattello virtuale; divertiti!

http://www.calshop.biz/skeet_game_gioco.html

Emmanuele